Solare termodinamico o a concentrazione
Il vantaggio più immediato del termodinamico rispetto al
fotovoltaico, consiste nella possibilità di produrre energia anche
in condizioni di scarso soleggiamento e perfino di notte, grazie
all'elevatissima temperatura raggiunta dal sistema di accumulo del
fluido termovettore.
Mediante la riflessione concentrica dei raggi solari, degli
speciali specchi (appunto concentrici) concentrano in un unico
punto focale la luce solare, permettendo così di raggiungere
temperature elevatissime (circa 600° C) e massimizzando in questo
modo la resa per metro quadro dell'energia solare.
I grandi vantaggi del solare termodinamico sono in
sintesi:
• superiore resa energetica
• costo inferiore per kW
• valida alternativa rispetto al silicio
utilizzato nel fotovoltaico
Negli impianti solari a concentrazione gli specchi hanno
solitamente una forma parabolica per concentrare l'irraggiamento
solare in un unico punto (detto "focale") dove è montato il tubo di
accumulo del calore in cui scorre uno speciale liquido
termovettore.
Attualmente la produzione di elettricità tramite impianti
termodinamici è attiva solo a livello industriale.
La "centrale" solare termodinamica consiste in lunghe file di
specchi parabolici con apertura di 5,76 metri. Ogni specchio
concentra i raggi solari su di un tubo di 11 centimetri di
diametro, in cui una speciale soluzione di sali si scalda fino a
raggiungere almeno i 550° C. Attraverso uno scambiatore di
calore, poi, viene prodotto vapore acqueo che, come nelle centrali
termiche tradizionali, mette in moto una turbina che prodice
elettricità.
Come spiegato da Carlo Rubbia, "Ad oggi, cioè in fase
preindustriale, il costo complessivo dell'impianto varia tra i 100
e i 150 euro a metro quadrato. Posto che da un metro quadrato si
ricava ogni anno un'energia equivalente a quella di un barile di
petrolio, un'area di dieci chilometri quadrati di pannelli a
concentrazione produce mille megawatt, vale a dire la stessa
energia che si ricava da un impianto nucleare".
A dimostrazione delle enormi potenzialità già raggiunte dal
termodinamico, una centrale con una superficie di 40 000 km² (cioé
di 200 km per lato) sarebbe capace di produrre
tutta l'energia elettrica derivata dal petrolio attualmente
prodotta nel mondo intero.